mercoledì 27 giugno 2007

aggiornamenti...

Lo scorso fine settimana, siamo finalmente tornati ad Osoppo, Tuan per la prima volta ha finito la sua pappa per intero e ha dormito tutta la notte.
Ora con il cucchiaino va decisamente meglio, anche se il problema è diventato quello di tenerlo concentrato sull’azione del mangiare. E’ moooolto curioso e ogni occasione è buona per distrarsi, per non parlare dei disastri che combina con le mani: prima in bocca e poi …. alla fine del pranzo è una maschera di…. pappa.
Abbiamo finalmente preso il seggiolone, così ci può fare compagnia alla nostra altezza quando mangiamo.
(a Osoppo)

(a Trieste)

Le giornate si susseguono secondo i suoi ritmi: nanne, pappe e giochi:








le uscite non sono state molte, a parte quelle obbligatorie al Burlo per le visite di controllo, perché il caldo si è fatto sentire parecchio. Le ultime novità sul fronte orecchio non sono granchè: dal tampone di giovedì scorso è risultato ancora uno stafilococco meticillino resistente e l’orecchio è ancora “umido”. Ora gli mettiamo nell’orecchio un antibiotico in crema e gli facciamo i soliti lavaggi con acqua borica.
All’ospedale aveva imparato a saltare come un grillo sulle gambette; ora la novità è che gli piace molto tirarsi su in piedi dandogli le manine. Sta seduto da solo, ma l’equilibrio non è molto stabile, mentre di provare a gattonare non se ne parla ancora. Nel letto ha imparato a girarsi in tutte le direzioni: in effetti ha un sonno abbastanza agitato: si gira, si volta, magari si incastra o si infila sotto il paracolpi, mugugna e noi ci svegliamo, mentre lui continua… chissà a sognare. Già ad Hanoi si agitava molto, ma allora era facile “contenerlo”, avvolgendolo nelle lenzuola: ora chi lo tiene più!!!



Alle volte ci fa impazzire: ma poi con un sorriso ci spiazza :-)))

sabato 16 giugno 2007

.... e finalmente siamo tornati a casa! 15 giorni a casa e 16 in ospedale

E' dal primo di giugno ad oggi che Tuan è stato in ospedale ed io con lui.
16 luuunghissimi giorni :-(((((
Oggi finalmente ci hanno fatto rientrare a casa, anche se con l’obbligo di tornare lunedì e i giorni seguenti per dei controlli, fino a che questa otite perforata non guarirà.
Come avevo già raccontato, appena rientrati da Hanoi siamo andati dal pediatra che, smentendo platealmente l'otorinolaringoiatra di Hanoi, ha fatto la diagnosi che temevamo.
Dopo una settimana di antibiotico generico, lo stesso pediatra, non troppo convinto dell'esito del trattamento (l'orecchio continuava a spurgare e puzzare, seppure in misura ridotta), ci ha finalmente indirizzato all'ospedale infantile di Trieste dove hanno fatto un tampone con relativo antibiogramma per individuare con esattezza la cura giusta.
E' risultato un mix di bacilli abbastanza rognosi, tra cui anche il temibile pseudomonas.
E' stata necessaria una cura attraverso iniezioni e dunque, per evitare di "bucarlo" due volte o tre volte al giorno, è stato ricoverato e gli è stato messo un aghetto permanente sul dorso della mano.

Dopo la prima settimana di trattamento, purtroppo l'aghetto è "saltato" e visto che il problema non si era risolto si è dovuto trovare una nuova vena. Non vi dico lo strazio di vederlo bucare su mani e piedi prima di trovare finalmente al sesto tentativo quella giusta :-(


E’ stato quindi deciso di attaccarlo ad una flebo con una pompa giorno e notte, in modo che la vena non si chiuda: praticamente non ci si poteva più muovere dalla stanza se non portandosi dietro tutto l’armamentario della flebo e della pompa :-(
Ad un certo punto, in uno dei vari tamponi fatti è risultato che uno dei batteri era meticillino-resistente e per questo siamo finiti in “isolamento stretto”, per il rischio di spargerlo per il reparto.


Questo mercoledì, volendo capire perché l’orecchio non migliorava, gli era già stata prenotata una TAC, ma all’ultimo momento è saltata perché finalmente la situazione era mutata ed i medici hanno preferito aspettare.
Nononstante tutti questi bacilli e l'orecchio sporco, Tuan è comunque sempre “stato bene”, nel senso che non ha avuto febbre né dolori, ed anche i parametri del sangue sono risultati a posto. I medici l’hanno definito un’”atteggiamento molto orientale” :-)
Oggi speravamo in buone notizie definitive, invece dalla visita è risultato che il timpano è ancora bucato e l’orecchio un po’ umido. Mah! Vedremo…..
In ospedale, a detta di medici e infermieri e naturalmente anche mia, Tuan è stato proprio bravo. Ha dormito in più posti diversi lui nella sua breve esistenza che molti che conosco…. Come dice sua nonna Rosanna e proprio un vagabondo!

In 16 giorni si è un po’ dimenticato di avere l’uso della mano sinistra, ma gli tornerà presto alla mente. Di contro ha imparato a “saltare” e a “girarsi” da disteso ed ora è quasi capace di stare bene seduto da solo.
Ha anche imparato a ciucciarsi fino a 4 dita contemporaneamente, ma anche il ciuccio, anche se lo usa perlopiù come un giocattolo.
Non ha negato quasi mai un sorriso a medici e infermiere e ha confermato di essere un grosso curioso.
Con il rientro a casa abbiamo cercato di ricominciare lo svezzamento con il cucchiaino, ma non è proprio così facile :-(, comunque non desistiamo.

Il rammarico è quello che, per forza di cose, non siamo ancora riusciti ad instaurare una regolarità negli orari: non c'è stato il tempo né il modo fino ad ora di creare delle abitudini vere e proprie.

il nome: sarà anche Mattia

E' una decisione a cui abbiamo pensato parecchio e che abbiamo preso solo da poco, una volta rientrati in Italia.
Volevamo conoscere la storia del nome di MInh Tuan prima di decidere, ma prima di partire eravamo fortemente intenzionati a lasciare le cose come stavano.
La maggior parte dei vietnamiti ha tre nomi. Le persone dell'alta società arrivano ad averne anche cinque, mentre i contadini talvolta ne hanno uno solo. Il primo nome è quello della famiglia o del clan, che viene trasmesso di padre in figlio. Ci sono circa 300 nomi di famiglie o clan nell'intero paese. Hoang significa giallo, che è il colore reale ed ha discendenze regali. Il nome di mezzo descrive una qualità o virtù che i genitori sperano che il bambino possegga. Il nome di mezzo e' solitamente uguale per tutti i componenti della famiglia. Talvolta il nome di mezzo include la posizione all'interno della famiglia.Il nome di battesimo è l'ultimo e può essere scelto tra un grande numero di alternative, normalmente sono nomi di fiori, fiumi o oggetti preziosi. Tuan significa intelligente, brillante e lo stesso significato sembra avere anche Minh.
Perchè abbiamo deciso di aggiungere al suo nome vietnamita quello italiano Mattia?
Il suo nome non ha una storia così personale: non gli è stato dato dalla madre, ma forse da un funzionario della casa del popolo o da qualcuno in orfanatrofio o da chi l'ha trovato...... Insomma sul suo nome vietnamita c'è un punto di domanda.
Crescerà in Italia ed essendo ora così piccolo è bello che abbia nel suo nome qualcosa che lo leghi a questo paese anche nel nome
E' stato anche un brano di un libro che mi ero portata dietro, di Anna Moi, una scrittrice vietnamita, che mi ha spinto verso questa decisione. Lo riporto, anche se forse, slegato dal contesto non è così illuminante come lo è stato per me.
"...... La mia nuova maestra di canto si chiama Bellezza Tranquilla. Nella vita di tutti i giorni si chiama Hien. Diventa Bellezza Tranquilla sul palcoscenico. Anche il mio autista, all'anagrafe Tai, si fa chiamare Hai. Duyen, la mia sarta, si chiama in realtà Hoang - o forse è il contrario. E di sicuro Chi Ba, la cuoca, non è la terza della sua famiglia, come indica ta parola ba (tre), ma la seconda. D'altra parte tutti sanno che Ho Chi Min è lo pseudonimo di Nguyen Ai Quoc, alias Nguyen Tat Than, alias Nguyen Sinh Cung.
'In Viet Nam è così e non è così', diceva mio zio Nam, che non è il quinto della famiglia ma il quarto.
Mi va bene questo principio dell'irrealtà.
In fondo è simile al principio della relatività, e forse anche a quello della libertà.
Nel libro di Zhung Zi scritto nel terzo secolo avanti Cristo e considerato come una delle opere fondamentali del taoismo, Zhuang Zi illustra il principio della relatività con un sogno:
Una notte, Zhung Zi sogna di essersi trasformato in farfalla. All'improvviso si sveglia di soprassalto e non sa più se è Zhung Zi che sogna di essere farfalla, o una farfalla che sogna di incarnare Zhung Zi.
Per i filosofi taoisti la vita è un flusso costante: niente è mai inerte. Raccomandano anche di conformarsi alle leggi della natura incostante.
......"
Mattia è un nome che deriva dall'ebraico Matithyah, composto da matath, "dono" e Yah, abbreviazione di Yahweh, "Dio, Iavè", e quindi significa "dono di Dio".
Ci è piaciuto questo nome perchè riassume ciò che questo bimbo è stato per noi: un dono.